Tracce #5 - 21 Marzo. "Sono una bomba": la storia di Peppino Impastato in scena ad ÀP per le scuole

Quando: Venerdì 21 Marzo 2025
Orario: 12:00
Dove: BiblioÀP – Via Contardo Ferrini, 83 – Roma
Classi: IIS Enzo Ferrari Roma
In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, ÀP – Antimafia Pop Academy porta in scena per le scuole “Sono una bomba – La storia di Peppino Impastato”, uno spettacolo di e con Nicolò Ayroldi, che ripercorre la vita e la lotta del giornalista e attivista siciliano ucciso da Cosa Nostra il 9 maggio 1978.
Un viaggio tra memoria e identità
Peppino Impastato non ha scelto la famiglia in cui è nato, ma ha scelto di ribellarsi alla mafia e combatterla con le armi della parola e della denuncia. La sua storia è quella di un giovane alla ricerca di un linguaggio per stare al mondo, di un ragazzo che, dopo l’uccisione dello zio Cesare Manzella, capomafia di Cinisi, prende le distanze dall’ambiente familiare e si dedica a una battaglia culturale e politica.
Attraverso un gioco attoriale che intreccia narrazione e introspezione, Nicolò Ayroldi alterna il racconto della vita di Peppino con il proprio processo creativo, riflettendo sul senso dell’eredità familiare e sulle scelte che ci definiscono.
Dalla pagina alla scena, un percorso tra storia e teatro
Nato nel 2021 in piena emergenza pandemica, “Sono una bomba” è il frutto di un intenso lavoro giornalistico e teatrale. Per costruire la pièce, Ayroldi ha viaggiato fino a Cinisi, incontrando i familiari di Peppino Impastato, visitando Casa Memoria e dialogando con Salvo Vitale, compagno di mille battaglie su Radio AUT.
“Giovanni e sua figlia Luisa mi hanno accolto con calore, facendomi visitare la casa dove la famiglia Impastato ha vissuto. Fuori, le 100 mattonelle che separano la casa di Peppino da quella del mandante del suo omicidio, Tano Badalamenti, i famosi 100 passi”, racconta Ayroldi.
Un dettaglio in particolare lo colpisce: l’ultima mattonella, proprio davanti alla casa di Badalamenti, raffigura il Duomo di Molfetta, la sua città natale, con una dedica alla memoria di Gianni Carnicella, sindaco assassinato dalla mafia nel 1992. Un legame inaspettato tra due storie, due terre e due uomini uniti dalla stessa battaglia per la giustizia.
L’evento si inserisce all’interno della rassegna culturale per le scuole “Tracce. Storie, voci, linguaggi creativi”.
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Promosso da ÀP – Antimafia Pop Academy in collaborazione con l’IIS Enzo Ferrari, l’evento è realizzato con il sostegno di Fondazione Paolo Bulgari e Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del progetto “Tornasole“, del Dipartimento delle politiche per la famiglia nell’ambito del progetto “La giusta distanza“, di Fondazione Roma nell’ambito del progetto “Il Tempo di Maleducare” e di Fondazione Haiku Lugano nell’ambito del progetto “Crea, agisci, trasforma!”