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Roma Senza Mafie
Appello di daSud e Avviso Pubblico ai candidati sindaco e protocollo in 10 punti contro criminalità e corruzione in città
Roma, 7 settembre 2021 – Contro criminalità e corruzione non c’è più tempo da perdere. È l’appello che Associazione antimafie daSud e Avviso Pubblico rivolgono ai candidati sindaco della città di Roma con l’invito a sottoscrivere il 25 settembre, alle ore 12, negli spazi di ÀP – Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti di Cinecittà-Don Bosco, ROMA SENZA MAFIE: il primo protocollo a livello comunale per un impegno concreto della futura amministrazione capitolina a prevenire e contrastare la presenza e il radicamento delle mafie in città.
Appalti truccati, tangenti, cambi di proprietà sempre più frequenti, quasi 1.300 attività cedute, centinaia di società a rischio usura e riciclaggio, fiumi di soldi sporchi investiti in nuovi modelli di business, omicidi, gambizzazioni, estorsioni e più di 200 beni immobili sottratti alla criminalità organizzata. Così le mafie agiscono a Roma, città d’Italia che registra da tempo la presenza radicata di diverse organizzazioni mafiose, italiane e straniere, e dove da tempo l’economia e la tenuta sociale di interi territori sono minacciate e intaccate dalla presenza di vecchi e nuovi clan che oggi traggono ulteriore vantaggio dalle nuove difficoltà, disuguaglianze e forme di povertà provocate dalla pandemia.
Dieci i punti individuati nel protocollo a partire da alcune macro aree strategiche per il futuro della Capitale. Tra queste: inchiesta e vigilanza, gestione degli appalti e dei contratti pubblici, strategie contro la corruzione, valorizzazione dei beni confiscati, contrasto del gioco d’azzardo e della dispersione scolastica, educazione alla legalità e promozione della responsabilità civica.
Non solo promesse simboliche, ma impegni concreti e verificabili. Come l’obbligo di istituire una commissione comunale antimafia permanente con compiti di inchiesta e vigilanza su modello di quello attuato dalla Regione Sicilia e di un comitato sulla legalità con funzioni consultive e propositive, finalizzato a co-progettare una strategia di prevenzione e contrasto alle mafie e ai fenomeni criminali favorendo il dialogo tra istituzioni, enti e associazioni; l’immediata applicazione della delibera comunale del 2018 sul regolamento dei beni confiscati; l’obbligo di richiesta di informazioni alla prefettura per tutti gli appalti anche inferiori alla soglia attualmente prevista dal codice degli appalti e da estendere anche alle aziende in subappalto; l’istituzione di un ufficio antiriciclaggio; l’utilizzo dei “Patti di integrità” in materia di contratti pubblici; mappatura, in materia di gioco d’azzardo, dei luoghi sensibili in vista dell’entrata in vigore del “distanziometro”; presentazione di un piano con finanziamenti ad hoc per il contrasto della dispersione scolastica.
“Il 3 e 4 ottobre con le elezioni amministrative – affermano i promotori – si giocherà una partita molto importante per il futuro della Capitale e le sfide che attendono il prossimo primo cittadino di Roma sono tante e complesse. Fra tutte, quella per il contrasto delle mafie è dal nostro punto di vista la più difficile e al contempo urgente che, ancora una volta, non trova sufficiente spazio nei proclami e programmi elettorali, nonché nel dibattito pubblico. Ci auguriamo che tutti i candidati apprezzino l’iniziativa e manifestino la volontà di aderire, discutere e sottoscrivere il documento il prossimo 25 settembre”.
“Roma Senza Mafie” rappresenta il primo documento nel suo genere a Roma, il secondo in ordine di tempo se si considera “Municipi Senza Mafie”: la carta d’intenti promossa a livello municipale dall’associazione daSud e sottoscritta nel 2013 da tutti i minisindaci. Come quest’ultima, anche il nuovo protocollo punta a essere un modello di collaborazione tra le istituzioni locali e nazionali e le realtà sociali e territoriali, per mettere in pratica azioni concrete di prevenzione e contrasto del radicamento mafioso.
Firmando il protocollo “Roma Senza Mafie”, la candidata o il candidato che sarà eletto si impegnerà formalmente a dare seguito a quanto sottoscritto con un’apposita delibera da adottare nei primi 100 giorni di governo al fine di segnare in maniera chiara e netta l’indirizzo della nuova amministrazione capitolina dando applicazione ad almeno tre punti del protocollo. I promotori si impegnano a fare una prima verifica dopo un anno dalla sottoscrizione.