Scuola di pensiero e scrittura "Oltre lo stereotipo"
Edizione 2024 - Bando e programma
Sono aperte le iscrizioni alla quarta edizione di Officina Lara Facondi – Scuola di pensiero e scrittura “Oltre lo stereotipo”, promossa dalle associazioni ÀP – Antimafia Pop Academy e daSud.
Date e luogo
L’Officina è una scuola-laboratorio con momenti di teoria e momenti di pratica rivolta a studentesse e studenti dai 18 ai 25 anni e si svolgerà dal 16 al 18 ottobre 2024 a Roma, presso gli spazi di ÀP – L’Accademia in Via Contardo Ferrini, 83.
Dieci posti disponibili a titolo gratuito
I posti disponibili sono 10 (dieci). La partecipazione all’Officina è a titolo gratuito. L’iscrizione dà diritto al pranzo fornito dall’organizzazione e al materiale didattico.
Iscrizione
La domanda di iscrizione si può presentare fino al 6 ottobre 2024, scrivendo un’e-mail con i propri dati anagrafici e contatti (NOME, COGNOME, DATA E LUOGO DI NASCITA, INDIRIZZO DI RESIDENZA, SCUOLA E/O UNIVERSITÀ FREQUENTATA, INDIRIZZO EMAIL E NUMERO DI TELEFONO) e con una lettera motivazionale di una cartella (1800 caratteri spazi inclusi) all’indirizzo: info@apacademy.it.
Nella stesura della lettera motivazionale si può tenere conto delle seguenti domande: qual è il gioco che preferisco? Sento che l’idea che gli altri (genitori, amici e amiche, insegnanti) hanno di me non mi rappresenta? Ci sono aspetti della mia personalità o delle mie scelte che vengono denigrati? Qual è la mia migliore bugia?
Oppure, ci sono realtà sociali o culturali che ho conosciuto e che vorrei spiegare diversamente da come vengono raccontate usualmente? Ho delle battaglie che credo sia urgente portare avanti?
I partecipanti saranno selezionati da una commissione di membri delle due associazioni promotrici: la decisione non è sindacabile.
La comunicazione delle ammissioni avverrà via e-mail ai diretti interessati. Coloro che non sono stati selezionati non riceveranno alcuna comunicazione.
Un’Officina non residenziale
La partecipazione all’Officina prevede l’iscrizione all’associazione ÀP – Antimafia Pop Academy per l’anno 2024 e la conseguente copertura assicurativa. L’Officina non prevede il pernotto presso la struttura. Seguendo le indicazioni con la segreteria, una volta formalizzata l’iscrizione, sarà cura del/la partecipante raggiungere ogni giorno il luogo indicato per le attività all’orario prestabilito. Al termine dell’Officina verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Le attività
Lo svolgimento delle attività dell’Officina è diviso in due parti. Durante i primi tre giorni (16/17/18 ottobre) le attività (dalle ore 10 alle 18, con pausa pranzo) alterneranno momenti di lezione e momenti di esercitazione pratica di scrittura.
Le/gli ospiti
Il programma prevede incontri con le scrittrici Veronica Raimo, Morena Pedriali Errani e lo scrittore, attore, editore e regista teatrale Alessandro Gallo. Il tutoraggio durante le attività pomeridiane di scrittura è a cura della scrittrice Elvira Mujčić.
Chi era Lara Facondi?
Lara Facondi è stata una giornalista con una laurea in Psicologia che conferiva al suo sguardo una profondità analitica e una capacità di ascoltare e non semplificare le realtà che incontrava. È sempre stata attratta da vite che si trovavano ai margini della società, ma questo richiamo non nasceva da un desiderio voyeuristico di nutrirsi di storie difficili, bensì di quei margini l’affascinavano gli aspetti creativi, le modalità inventive di sopravvivenza in contesti difficili, la genialità e soprattutto le possibilità inesplorate. Agli inizi del suo lavoro si è occupata della comunità Rom con il desiderio di contribuire alla destrutturazione della narrazione dominante e dell’opinione comune. In seguito, ha scritto di temi legati alle migrazioni, alle questioni sociali e all’antimafia. Ha seguito progetti di cinema e libri con ragazzi adolescenti, riflettendo su questa età così liminale e straniera. In tutti i suoi lavori ha portato l’amore per i libri e per la scrittura, soprattutto quella degli altri.
Perché un’Officina di pensiero e scrittura dal titolo “Oltre lo stereotipo”?
Nel 2018 la malattia sotto forma di un cancro è entrata nella vita di Lara costringendola a misurarsi con l’immagine della malata nella quale però non si riconosceva. Scriveva nel suo articolo “Di cancro, guerrieri e mostri da combattere”: “L’ironia è invece l’elemento che spesso manca nella narrazione del cancro. Se ne parla, quando se ne parla, spesso a voce bassa, con tono cupo. Si raffigura con uomini e donne senza capelli, il volto emaciato e gli occhi spenti, quasi sempre in un letto d’ospedale. Per carità c’è anche quello, ma sbagliato ridurre tutto a ciò che è una fase”. Come vivere la malattia sottraendosi allo stereotipo? Come vivere la vita nonostante la malattia? Perché come scrive lei, non si può ridurre un intero vissuto a una fase che certo c’è ed è quella conclusiva. Quale racconto cucirsi addosso per ritrovare sé stessi nell’esperienza che si vive? Sono domande che hanno accompagnato gli ultimi tre anni di vita di Lara, dilemmi e questioni sempre in evoluzione, impossibili da risolvere irrevocabilmente, eppure vitali nel loro porre altri obiettivi e nuove opportunità di scoperta.
Non è solo la malattia a porci di fronte alla necessità di guardare oltre lo stereotipo. Basti guardare al modo in cui i media o la politica affrontano temi come le migrazioni, il sociale, la povertà e le disuguaglianze, le questioni di genere, l’antimafia. Lara sapeva benissimo che tutto si giocava nella lingua e nel modo in cui ci si rappresenta. Non sempre però si hanno gli strumenti necessari per leggere le situazioni in maniera diversa da quella stereotipata, ecco perché di un’officina in cui dare spazio e soprattutto tempo alla riflessione su sé stessi e sugli stereotipi in cui ci imbattiamo e che introiettiamo, per provare a imparare a servirsi del linguaggio in maniera consapevole. Usare parole chiare ma non definitive. Trovare il termine preciso, ma non rimanere incastrati nella gabbia della precisione che esclude tutte le altre sfumature. Riflettere sulla violenza della lingua e sulla delicatezza dell’ascolto. Sono questi i ferri del mestiere che accompagneranno le partecipanti e i partecipanti, con l’obiettivo di provare almeno per qualche giorno a immaginarsi come si è davvero.
Cortocircuiti emotivi: per un racconto di formazione libero, capace di narrare le marginalità adolescenziali oltre la complessità dei conflitti
Incontro con la scrittrice Veronica Raimo
Descrizione:
L’adolescenza è una fase della vita caratterizzata da intense trasformazioni emotive e psicologiche, spesso accompagnate da sentimenti di conflitto. Tuttavia, queste emozioni complesse vengono frequentemente stereotipate e banalizzate, perdendo di vista la profondità e le sfumature delle esperienze giovanili. La lezione di Veronica Raimo esplorerà come la letteratura può narrare le marginalità emozionali degli adolescenti andando oltre gli stereotipi e rivelando la vera natura delle loro esperienze e dei loro cortocircuiti emotivi a partire dal suo “Niente di Vero” (Einaudi, 2022): il romanzo di formazione, finalista al Premio Strega 2022, che offre uno spaccato tagliente di una famiglia italiana che ci somiglia, in cui la voce narrante smonta continuamente gli aspetti più canonici dello stare insieme per diritto di sangue, così come demolisce ogni retorica consolatoria, con una scrittura libera, spudorata e irresistibile.
Obiettivi della Lezione:
- Esplorare le emozioni complesse dell’adolescenza: analizzare come gli stati emotivi durante l’adolescenza siano spesso banalizzati e stereotipati.
- Promuovere una narrazione autentica: dimostrare come la letteratura possa offrire una rappresentazione sincera e dettagliata delle esperienze giovanili.
- Utilizzare la scrittura come strumento di consapevolezza: mostrare come la narrazione personale possa aiutare gli adolescenti a prendere consapevolezza di sé e della propria identità.
- Incoraggiare la riflessione critica: stimolare una riflessione critica sulle narrazioni prevalenti delle emozioni adolescenziali.
Biografia:
Veronica Raimo è nata a Roma nel 1978. Ha scritto i romanzi: Il dolore secondo Matteo (minimum fax 2007), Tutte le feste di domani (Rizzoli 2013) e Miden (Mondadori 2018), uscito in UK, Usa e Francia. Nel 2019 ha scritto il libro di poesie Le bambinacce con Marco Rossari (Feltrinelli). I suoi racconti sono apparsi su diverse antologie e riviste, sia in Italia che all’estero. Per Einaudi ha pubblicato Niente di vero (2022). Ha cosceneggiato il film Bella addormentata (2012) di Marco Bellocchio. Si occupa di giornalismo culturale per diverse testate.
Ricordare e resistere: la scrittura come voce delle minoranze Sinti e Rom
Incontro con la scrittrice Morena Pedriali Errani
Descrizione:
Artista circense e attivista ferrarese, membro del Movimento Kethane, Rom e Sinti per l’Italia, Morena Pedriali Errani ha esordito nel 2023 con il suo primo romanzo “Prima che chiudiate gli occhi” (Giulio Perrone Editore), in cui racconta la storia di una famiglia sinta durante la dittatura fascista, esplorando le persecuzioni razziali del Novecento. La lezione si focalizzerà sull’importanza della scrittura come strumento per sfidare e superare le narrazioni stereotipate delle minoranze, offrendo uno sguardo autentico e complesso sulle loro esperienze.
Obiettivi della Lezione:
- Esplorare le narrazioni stereotipate: analizzare come le minoranze, in particolare i Rom e i Sinti, sono spesso rappresentate in modo distorto e semplicistico nei media e nella letteratura.
- Promuovere una narrazione autentica: evidenziare come la scrittura possa dare voce alle esperienze autentiche delle minoranze, rompendo gli stereotipi e favorendo una maggiore comprensione e empatia.
- Utilizzare la scrittura come strumento di empowerment: dimostrare come la scrittura possa essere utilizzata da membri delle minoranze per raccontare le proprie storie e affermare la propria identità.
- Incoraggiare la riflessione critica: incoraggiare i partecipanti a riflettere criticamente sulle narrazioni prevalenti e a riconoscere l’importanza di rappresentazioni accurate e rispettose.
Biografia
27 anni, nata e cresciuta a Ferrara, viene da una famiglia sinta e circense. È a sua volta artista circense, attivista per le minoranze romanì e parte del team Comunicazione di Movimento Kethane. Nel 2017 è arrivata in semifinale al Premio Campiello Giovani e l’anno successivo al Premio Chiara Giovani. Nel 2022, ha presentato alcuni scritti al Parlamento Europeo di Bruxelles con l’associazione rom Phiren Amenca.
Logiche camorristiche e narrazioni coraggiose e destrutturanti: la scrittura come spazio di affermazione del sé e come motore di cambiamento
Incontro con lo scrittore, attore e autore di teatro Alessandro Gallo
Descrizione:
Alessandro Gallo, scrittore, attore e autore di teatro, è da lungo tempo impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata. Un impegno che nasce dalla sua storia, dalle sue esperienze e dal suo lavoro, frutto di un percorso di emancipazione e liberazione dalle logiche camorristiche in cui è nato e cresciuto. La sua lezione esplorerà come la narrazione personale e artistica possa diventare uno strumento potente per sfidare e destrutturare le logiche camorristiche, affermare e ridefinire il sé e fungere da motore di cambiamento sociale.
Obiettivi della Lezione:
- Approfondimento delle logiche camorristiche (o mafiose più in generale): analizzare le strutture e le dinamiche della camorra, evidenziando come influenzino le vite delle persone coinvolte.
- Narrazione come strumento di coraggio: esplorare come la scrittura e la narrazione possano essere utilizzate per raccontare storie di coraggio, ribellione e resilienza contro la criminalità organizzata.
- Ridefinire il sé attraverso la scrittura: discutere il potere della narrazione personale nel processo di affermazione e ridefinizione del proprio percorso di vita, lontano dalle influenze criminali
- Promuovere il cambiamento sociale: esaminare il ruolo della letteratura e del teatro nel sensibilizzare e mobilitare la società contro la criminalità organizzata, favorendo il cambiamento e la giustizia sociale.
Biografia
Alessandro Gallo (Napoli, 1986) è scrittore, attore, editore e regista teatrale. Vive a Bologna e da anni lavora nel campo dell’educazione alla legalità con progetti di teatro civile. Ha pubblicato i romanzi Scimmie(Navarra Editore, 2011; premio Iride, Cava de’ Tirreni 2012), da cui prende corpo lo spettacolo teatrale Di carne, prodotto da NTS (Nuovo Teatro Sanità di Napoli), Andrea torna a settembre (Navarra, 2014) e Tutta un’altra storia (Navarra, 2017). Per Caracò, è coautore, con Giulia Di Girolamo, del romanzo-inchiesta sulle mafie in Emilia-Romagna Non diamoci pace. Diario di un viaggio (il)legale (2014) e curatore delle antologie La giusta parte (2011) e La Grammatica di Nisida (2013), vincitore del Premio Napoli Cultural 2013. Nel 2014 ha ricevuto la Medaglia d’argento al valor civile del Premio Carlo La Catena per l’attività editoriale e per il teatro di impegno civile. Nel 2016 ha ottenuto il Carlino d’oro da «QN – Il Resto del Carlino» per le attività educational al contrasto alle mafie. Il 15 ottobre 2019 esce per Rizzoli il suo nuovo romanzo, Era tuo padre, che viene ripubblicato in tascabile a ottobre 2021 per la BUR.
Esercizi di scrittura e sfide letterario-filosofiche
a cura della scrittrice Elvira Mujčić
Descrizione
Giochi di presentazione e formazione di gruppo, lavoro su testi, video e canzoni, improvvisazioni e sfide letterario-filosofiche, lavoro sulla stesura della propria opera sullo stereotipo (individuale o di gruppo).
Biografia
Scrittrice, drammaturga e traduttrice italo-bosniaca che, nei suoi lavori, affronta l’esperienza dello sradicamento e del difficile dialogo tra culture e linguaggi. È nata nel 1980 a Loznica, in Serbia, ma si è spostata quasi subito in Bosnia, a Srebrenica. Era ancora una bambina quando, nel 1992, è stata costretta a scappare con la madre e i fratelli, nei giorni del genocidio. Suo padre e suo zio finirono invece inghiottiti dalla pulizia etnica. Da allora ha vissuto sulla propria pelle l’esilio, lo sradicamento e le difficoltà di sentirsi parte di un altro Paese. Ha vissuto prima in Croazia e poi in Italia, dove risiede da oltre vent’anni. Nel provare a ridefinire la sua identità e ricomporre la sua vita, un pezzo per volta, ha scoperto il potere salvifico della letteratura. Laureata in Lingue e Letterature straniere nel 2004, è autrice dei romanzi Al di là del Caos. Cosa rimane dopo Srebrenica, E se Fuad avesse avuto la dinamite, La lingua di Ana, Dieci prugne ai fascisti. Ha tradotto in italiano Il letto di Frida di Slavenka Drakulić, Il nostro uomo sul campo di Robert Perišić e Il dono d’addio di Vladimir Tasić. Ha curato la traduzione del cartone animato Draw not War e del documentario La periferia del nulladi Zijad Ibrahimović. È stata coautrice dello spettacolo teatrale Ballata per un assedio che ha debuttato al Festival Teatrale Borgio Verezzi nel 2010. Per Chiassoletteraria 2013 ha scritto lo spettacolo I quaderni di Nisveta. Nelle sue opere ha raccontato la guerra, affinché non cada nell’oblio uno dei fatti più sanguinosi del conflitto balcanico, la strage degli abitanti di Srebrenica e le pesanti eredità che ha lasciato. Consigli per essere un bravo immigrato è un libro provocatorio che ci trasporta nelle storie delle persone richiedenti asilo e delle difficoltà che incontrano per ottenere la protezione internazionale, tra stereotipi e realtà. La sua ultima opera, La buona condotta è ambientato in un piccolo paese in Kosovo, all’indomani dell’indipendenza, in cui si tengono le elezioni per il sindaco. A partire da un fatto realmente accaduto, Elvira Mujcić ha dato vita a una storia emozionante dove i personaggi combattono per sfuggire il destino che la storia, la politica o i benpensanti disegnano per loro.